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Favorire il tempestivo reinserimento sociale delle persone con disabilità da lavoro è la priorità
Costante attività di ricerca per l’individuazione di soluzioni tecnologiche effettivamente applicabili ed approccio multidisciplinare alla riabilitazione e al reintegro sociale per i lavoratori gravemente infortunati: sono questi gli elementi principali dell’accordo sottoscritto tra il Montecatone Rehabilitation Institute e le strutture facenti capo alla Direzione centrale assistenza protesica e riabilitazione Inail, tra cui il Centro Protesi di Vigorso di Budrio. Una collaborazione che si intensifica dopo la positiva esperienza di Twin, esoscheletro per arti inferiori modulare sviluppato nell’ambito del progetto di ricerca Inail-IIT (Istituto Italiano di Tecnologia) che proseguirà con il coinvolgimento del Montecatone Rehabilitation Institute.
L’azione sinergica tra professionisti tecnici e sanitari su cui si basa la partnership è finalizzata alla creazione di un servizio che affronterà in modo completo le problematiche derivanti da una disabilità acquisita: accanto al percorso terapeutico-riabilitativo, gli infortunati sul lavoro ricoverati a Montecatone potranno infatti accedere a percorsi diagnostico-terapeutici integrati, finalizzati al reinserimento sociale e lavorativo e a un servizio d consulenza, fornitura, adattamento e personalizzazione di ausili che, nel processo di inclusione socio-professionale rivestono un ruolo determinante poiché contribuiscono ad aumentare l’autonomia funzionale e la qualità della vita.
«L’obiettivo è di accrescere ulteriormente le funzionalità di Twin – spiega Emanuele Gruppioni Direttore tecnico Area ricerca Centro Protesi Inail – inizialmente concepito per uso personale, affinché diventi uno strumento per uso clinico/riabilitativo, con la possibilità di fornire feedback circa lo stato di salute del paziente in trattamento, di sorvegliarne i principali parametri fisiologici, anche ai fini della sicurezza e di produrre report specifici sui progressi conseguiti in termini di outcome, così da personalizzare il percorso di addestramento sulla base di evidenze cliniche oggettive».
Per Laura Calzà, Direttore dell’Attività Scientifica a Montecatone, «la partnership Inail-Montecatone offre l’opportunità unica di accelerare lo sviluppo di ausili “intelligenti”, fondando questa prospettiva non solo sulle capacità dei professionisti coinvolti ma, soprattutto, sulla volontà e sulla determinazione dei pazienti di Montecatone. Essi saranno il motore di questa attività congiunta. Contiamo infatti di sviluppare progetti centrati su di loro che sappiano spaziare da migliorie tecnologiche apparentemente piccole ma che risolvono problemi della quotidianità, alle frontiere della neurorobotica, particolarmente significative per i nostri pazienti, che garantiscano a Inail e Montecatone un contatto stabile con i migliori centri nazionali e internazionali del settore».
«Grazie a questo rapporto di collaborazione – sottolinea Giorgio Soluri, Direttore centrale assistenza protesica e riabilitazione Inail – l’eccellenza dell’Istituto di Montecatone in ambito clinico potrà integrarsi con le riconosciute competenze in campo protesico e riabilitativo del Centro Protesi di Vigorso di Budrio e delle altre strutture della Direzione centrale. Il piano di attività predisposto con il partner consentirà di tradurre l’accordo siglato in azioni concrete, nella consapevolezza che ogni iniziativa messa in atto potrà conferire valore aggiunto all’impegno profuso per migliorare la qualità della vita della persona con disabilità».
«L’accordo con Inail, del quale siamo particolarmente lieti – dichiara Mario Tubertini direttore generale Montecatone Rehabilitation Institute – rafforza ed arricchisce il positivo e proficuo rapporto di collaborazione che esiste da tempo tra i due Enti. La nostra priorità, sottolineata nel Piano Strategico approvato dal Consiglio di Amministrazione, è quella di intensificare rapporti con strutture prestigiose e all’avanguardia come il Centro Protesi».
L’accordo di collaborazione avrà una durata triennale ed entrambi i partner metteranno a disposizione le proprie strutture, ambienti e attrezzature e le proprie risorse professionali. Si stima che le persone con disabilità potenzialmente interessate potranno essere 150 all’anno.