Altre patologie

Montecatone è all’avanguardia anche nella gestione di percorsi specialistici per patologie quali Stroke, Guillain Barrè, Critical Illness e polineuropatie di varia natura

Altre patologie neurologiche

Al Montecatone Rehabilitation Institute le competenze assistenziali e clinico-riabilitative permettono di gestire percorsi specialistici ed interventi di recupero di disabilità importanti per pazienti diversi da quelli affetti da lesioni spinali e da gravi cerebrolesioni acquisite e seguito di coma.

Sono ricoverati nelle degenze dell’Unità Spinale, GRA e/o di riabilitazione intensiva (cod. 56) anche pazienti complessi affetti da patologie di origine neurologica quali, ad esempio, Stroke recente superata la fase acuta, Guillain Barrè, Critical Illness, polineuropatie di varia natura, ecc. Nell’Unità Operativa Degenza Specialistica è possibile il ricovero per il trattamento del dolore neurogeno, della spasticità e delle paraosteopatie.

 

Pazienti con stroke

L’U.O. Gravi Cerebrolesioni del Montecatone Rehabilitation Institute accoglie pazienti provenienti da diverse Stroke Unit per una disponibilità complessiva fino a cinque posti letto in degenza ordinaria o in regime di Day Hospital.

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La valutazione della persona con ictus costituisce un momento fondamentale ai fini della presa in carico riabilitativa e della messa a punto del Progetto Riabilitativo Individuale, orientato all’outcome sulle seguenti aree di intervento: stabilità internistica, funzioni vitali di base, menomazioni comunicativo relazionali e cognitivo comportamentali, menomazioni senso motorie, mobilità e trasferimenti, autonomia nelle attività della vita quotidiana, adattamento e reinserimento sociale.

Nei Paesi occidentali le problematiche legate alle conseguenze dell’ictus rappresentano sem­pre più una emergenza clinico-assistenziale. In Italia si registra un calo dell’incidenza (standardizzata per età) dell’ictus ischemico ma non di quello emorragico, il cui andamento è stabile. In aumento la prevalenza – a causa della minore mortalità nella fase acuta – sia per l’ictus ischemico sia per quello emorragico. La mortalità globale per ictus (standardizzata per età) si è ridotta del 20% nell’ictus ischemico e del 25% in quello emorragico.

Un terzo circa dei sopravvissuti presenta una rilevante disabilità con necessità di uno specifico trattamento riabilitativo, spesso in regime di ricovero, nella fase acuta e post acuta. La riabilitazione della persona con ictus è rivolta non solo alla compromissione senso-motoria, ma deve affrontare tutte le problematiche che tale patologia comporta, quali dolore, depressione, difficoltà cognitive, di comunicazione, di linguaggio, di deglutizione, problematiche sfinteriche e respiratorie. Inoltre, l’aumento dell’età della popolazione condiziona un bisogno assistenziale/riabilitativo a lungo termine in relazione anche alle problematiche psicosociali nella fase di reintegro nella comunità.

Sindrome di Guillain Barrè

La sindrome di Guillain Barrè (o polineuropatia infiammatoria acuta) è una paralisi progressiva che insorge solitamente a seguito di un’infezione virale, come ad esempio una gastroenterite o un’influenza. Anche l’infezione da Covid-19 può essere un fattore scatenante.

Le cause sono sconosciute ma il meccanismo della patologia è autoimmune: gli anticorpi formatisi per combattere l’infezione virale si confondono ed attaccano, invece delle particelle virali, le cellule nervose che comandano i muscoli causando problemi nella trasmissione dei messaggi nervosi inviati dal cervello e perdita progressiva di forza nei muscoli di braccia e gambe. La complicanza più grave è tuttavia la paralisi dei muscoli per la respirazione che può mettere in serio pericolo la vita del paziente. La paralisi raggiunge il suo picco solitamente dopo due settimane dopodiché, grazie ai processi di riparazione, si assiste ad una ripresa graduale della forza che può durare anche molti mesi, con i risultati maggiori nel primo anno.

La riabilitazione attuata al Montecatone R.I. ha l’obiettivo di aiutare il paziente durante la fase di recupero della forza, attraverso il mantenimento della mobilità delle articolazioni ed il rinforzo dei muscoli. Eventualmente, nel caso residuassero dei deficit, si favorisce l’apprendimento del paziente di strategie di compensazione per svolgere le attività della vita quotidiana: mangiare, lavarsi e attendere alle comuni attività di ordine condurre partecipare nella vita socioprofessionale ottimale.

Critical Illness (Miopatia e neuropatia delle Malattie Critiche)

Il ricovero in terapia intensiva può avere effetti a lungo termine sulla salute del paziente conosciuti come sindrome da Terapia Post-Intensiva.

I sintomi possono essere di natura mentale, emotiva, ma anche fisica. Di questi ultimi fa parte la Critical Illness Myopathy and Neuropathy che consiste nell’insorgenza di una paralisi flaccida dei muscoli di braccia e gambe e dei muscoli della respirazione.

I meccanismi per cui ciò accade sono sconosciuti. Le cause ipotizzate sono diverse: dal grave stato di infiammazione dell’organismo, a seguito ad esempio di un trauma o una sepsi, agli scompensi metabolici, come l’alterazione dei livelli di zucchero nel sangue, al danno generalizzato dei vari organi, e ai farmaci utilizzati per tenere in vita il paziente. In particolare, si distingue un danno ai nervi periferici che controllano la sensibilità e la forza (neuropathy) ed un danno ai muscoli (myopathy). Entrambe le condizioni causano una diminuzione generalizzata della forza e disturbi della sensibilità, oltre che una maggiore difficoltà a staccare il paziente dal ventilatore a causa della debolezza dei muscoli respiratori. Oltre a rallentare il recupero del paziente, gli effetti possono persistere anche dopo peggiorando la qualità di vita.

La riabilitazione precoce del paziente in Istituto, che consiste nella mobilizzazione delle articolazioni per evitare che queste si irrigidiscano, ed il rinforzo dei muscoli indeboliti, oltre a ridurre i tempi di ospedalizzazione e la durata della ventilazione, migliorano la qualità di vita dopo il ricovero.

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