Un successo il corso di pilotaggio per pazienti ed ex-pazienti | Già conseguite le prime patenti per pilotaggio anche in ambito urbano | Contributo della Fondazione Montecatone Onlus grazie al progetto “Formazione lavoro alle professioni del futuro”


Pilotare un drone per pura passione o per intraprendere un nuovo percorso professionale: queste le due principali opportunità offerte dal corso svoltosi al Montecatone Rehabilitation Institute realizzato grazie al coinvolgimento di Seneca, Ente di Formazione Professionale contraddistinto dall’impegno in progetti di innovazione sociale e alla collaborazione di HITO, una realtà nata dalla fusione delle professionalità acquisite in ambito aeronautico e delle neuroscienze.

«La proposta di realizzarlo – sottolinea Roberta Vannini, coordinatrice della Terapia Occupazionale del MRI –era giunta da alcuni ex pazienti già qualche anno fa: l’attività, di per sé accattivante da un punto di vista ricreativo ma anche potenzialmente utile a fini lavorativi, non presenta controindicazioni per le persone in carrozzina, purché minimamente in confidenza con l’utilizzo di un pc. Il Covid, come per tante altre cose, ci aveva fermati; pertanto, quando è arrivata Seneca a proporci di realizzare un modulo formativo di questo tipo, ci ha trovati molto interessati. E la risposta è arrivata subito anche dai pazienti: una quindicina gli iscritti, di cui dieci hanno direttamente acquisito la patente di primo livello, che consente di pilotare droni anche in ambito urbano».

Enrico Lo Certo, paziente che ha seguito il corso acquisendo la patente spiega di essersi «iscritto per curiosità e al momento penso ad un uso ludico – ma il corso offre anche tutte le basi per chi vuole dedicarsi ai droni anche a titolo professionale; esperienza che ho trovato affascinante – dice – soprattutto per la parte pratica, e che consiglio di riproporre in futuro».

Secondo Renzo Colucci, Direttore Generale di Seneca «negli ultimi anni la nostra scelta è stata quella di ricercare collaborazioni con gli altri soggetti del territorio più avanzati, per offrire opportunità di formazione che tengano conto dell’evoluzione sociale. Sono felice di aver avuto l’intuizione insieme ai professionisti di HITO di proporre questo corso all’Istituto di Montecatone, dove ho trovato negli intendimenti e nei programmi e lungo termine della Direzione generale, un fortissimo orientamento alla sperimentazione di soluzioni innovative. Questa prima edizione ci ha permesso di validare l’idea di un corso ad hoc rivolto a chi si trova ricoverato; non vediamo l’ora di metterci nuovamente a tavolino insieme agli amici di Montecatone per rifinire i dettagli che ci permetteranno di proporre un nuovo modulo ancora più ritagliato sulle esigenze dei destinatari, tenendo in considerazione le difficoltà specifiche di chi ha limitazioni agli arti superiori e le tempistiche tipiche di una mattinata ospedaliera».

Giuseppina Iorio, neurochirurgo e responsabile scientifico di HITO, ha aggiunto che «grazie all’intesa con Seneca, abbiamo avuto il piacere di incontrare i degenti e creare con loro un’atmosfera che ci ha coinvolti tutti, non solo come classe, ma come gruppo operante per un unico scopo. Ci siamo scambiati emozioni e siamo riusciti a rendere tutti coesi e motivati a conseguire l’obiettivo. Lo scopo del nostro lavoro è stato quello di creare un ambiente stimolante e coinvolgente oltre che far conseguire solo una licenza professionale».

Anche per la Fondazione Montecatone Onlus, che si è fatta carico degli oneri di questo primo modulo formativo grazie al progetto Formazione lavoro alle professioni del futuro finanziato dalla Fondazione Cattolica Assicurazioni, il corso droni è stato un successo. «Per noi – sottolinea il Presidente Marco Gasparri – la sfida quotidiana è offrire alle persone ricoverate occasioni in cui sperimentare quanta vita c’è, anche dopo una disabilità importante. Il corso di pilotaggio dei droni è l’ultimo anello di una catena di laboratori e uscite, che organizziamo insieme agli operatori di Montecatone ed ai volontari, con lo scopo di far riscoprire il senso della possibilità; certamente guardare il mondo dall’alto con un drone è un modo eccellente per allenarsi a guardare la vita con occhi nuovi».

Ulteriore passo avanti nel miglioramento del percorso terapeutico-riabilitativo dei pazienti: è stato infatti acquisito un apparecchio per l’ossigeno ozono terapia particolarmente utile nella prevenzione e cura delle infezioni.


Ulteriore passo avanti, in Istituto, nel miglioramento del percorso terapeutico-riabilitativo dei pazienti: è stato infatti acquisito, grazie alle attività della Fondazione Montecatone Onlus, che ha promosso una raccolta fondi, un apparecchio per l’ossigeno ozono terapia – del valore di circa diecimila euro – particolarmente utile nella prevenzione e cura delle infezioni.

«Uno strumento tecnologico – commenta Monika Zackova, direttore dell’Area Critica al MRI – che ci consentirà di risolvere i casi di infezioni gravi, secondarie alla diffusione di batteri multi-resistenti definiti anche killer per la loro difficile eradicazione».

L’acquisto dell’apparecchiatura è frutto della disponibilità di Jana e Luigi Campedelli, titolari del Ristorante Onda Blu di San Mauro Mare e della cena di beneficenza da loro organizzata (un centinaio i partecipanti) che ha consentito di raccogliere la somma donata poi alla Fondazione. All’evento erano presenti, tra gli altri, il Commissario Straordinario di MRI, Mario Tubertini, il Presidente della Fondazione Montecatone Onlus, Marco Gasparri, la stessa Zackova ed Eric Delmestro, medico anestesista e rianimatore di Area Critica. Insieme, hanno descritto le finalità del progetto Vinciamo l’antibiotico resistenza che, grazie all’acquisizione della nuova attrezzatura, è divenuto realtà. «Trovo straordinario – ha detto Zackova al proposito – che a sostenere l’Istituto vi siano anche nostri ex pazienti, come Luigi Campedelli, che ha sostenuto fortemente questo progetto».

Sempre secondo Zackova «l’utilizzo dell’apparecchiatura a livello sistemico determinerà una potentissima attività antisettica, antimicrobica, antiossidante e antinfiammatoria per la diminuzione dei fattori dell’infiammazione e dei radicali liberi; è, inoltre, un trattamento adiuvante per tutti i pazienti soprattutto nelle prime fasi, durante il ricovero in Area Critica con problemi a livello polmonare e difficoltà nella riabilitazione respiratoria. Inoltre, si determina un’azione neuro-protettiva verso il sistema nervoso».

Studi recenti hanno confermato l’utilità dell’apparecchiatura nelle patologie neurologiche acute come quelle secondarie ai gravi traumi cerebrali o midollari dove l’ozono permette una riparazione più veloce dei danni anatomici e una migliore riabilitazione a livello neurologico. «Va considerata anche l’importanza nel trattamento locale delle ricorrenti lesioni da decubito secondarie al prolungato allettamento; questa attività, come confermano numerosi studi – ha concluso Zackova – non presenta incompatibilità con l’utilizzo di altri farmaci».

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