Arresto cardiaco extraospedaliero
L’arresto cardiaco extraospedaliero rappresenta a oggi ancora un’importante causa di mortalità e morbilità, con una sopravvivenza media alla dimissione dall’ospedale dell’8%; inoltre, dei pazienti che sopravvivono all’evento iniziale, circa il 50% presenta un esito neurologico sfavorevole.
Recentemente è stato evidenziato in letteratura come, nei pazienti che sopravvivono con un buon esito neurologico, siano relativamente frequenti disturbi cognitivi e disturbi della sfera ansioso-depressiva che, globalmente, limitano la loro qualità di vita. A oggi questi pazienti vengono tipicamente rimandati alla medicina territoriale senza ricevere alcuno screening di tipo neuropsicologico, pertanto tali problematiche possono rimanere non note a lungo, limitando la possibilità per il paziente di recuperare al massimo la propria qualità di vita. Da qui l’importanza di eseguire valutazioni cognitive precoci per migliorare il recupero a lungo termine in questa tipologia di pazienti.
Il presente studio ENFORCER vede la partecipazione di numerosi centri sul territorio nazionale. Esso ha l’obiettivo, in pazienti sopravvissuti ad arresto cardiaco extraospedaliero, di valutare l’efficacia sui disturbi cognitivi e della sfera ansioso-depressiva di un intervento multimodale (cioè con differenti strumenti) via internet, in aggiunta alle cure standard successive alla dimissione ospedaliera, rispetto alle sole cure standard. Si tratta sia di un intervento di tipo educazionale sulle problematiche comunemente sperimentate da tale tipologia di pazienti dopo il ritorno a casa e su come affrontarle, che di sessioni pratiche volte al potenziamento delle competenze cognitive, affettive e fisiche. Sono previste numerose valutazioni neuropsicologiche durante tutto il periodo in cui ciascun paziente è in studio (12 mesi).
Viene inoltre valutata l’efficacia dello stesso intervento sulla qualità della vita sia del paziente che del suo caregiver.
Ricercatore responsabile
Pamela Salucci, UOC Gravi Cerebrolesioni Acquisite
Partner
UOC Rianimazione ed Emergenza Territoriale Bologna Ospedale Maggiore – AUSL di Bologna (coordinatore); Montecatone Rehabilitation Institute; UUOO di Terapia Intensiva, Rianimazione, Cardiologia, Riabilitazione e Pronto Soccorso di vari Ospedali a livello nazionale (Alessandria, Baggiovara, Bagno a Ripoli, Bologna, Bolzano, Catania, Ferrara, Forlì, Imola, Lecco, Legnano, Lugo, Monza, Novara, Palermo, Pistoia, Pordenone, Prato, Ravenna, Rimini, Roma, Sondrio, Trento, Trieste, Udine, Varese, Venezia)
Finanziatore
Fondazione Italian Resuscitation Council ETS (contributo economico totale € 100.000 di cui € 56.000 a Montecatone R.I.)
Durata e data inizio
Il progetto, della durata di 24 mesi circa, è iniziato ad agosto 2024.