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Progettato a Montecatone un nuovo protocollo clinico – diagnostico per migliorare l’accuratezza della diagnosi dell’idrocefalo secondario
Ennesimo riconoscimento a livello internazionale per l’Istituto di Montecatone: nei giorni scorsi, infatti, la prestigiosa rivista Brain Sciences, riferimento nel panorama dell’editoria scientifica di settore, ha pubblicato l’articolo dal titolo A New Clinical Protocol for a Timely Diagnosis and Treatment of Hydrocephalus in Patients with Severe Acquired Brain Injury (Idrocefalo secondario nel paziente con cerebro lesione acquisita: percorso diagnostico del MRI ed esiti) scritto da Francesca Cesira Cava, Giovanna Barbara Castellani, Elisa Maietti, Pamela Salucci, Valentina Colombo e Giorgio Palandri.
Soddisfazione è stata espressa sia dal Direttore Generale dell’Istituto, Mario Tubertini, sia da Laura Calzà, Direttore dell’Attività Scientifica al MRI la quale, oltre a complimentarsi con gli autori, ha tenuto a sottolineare il contributo di Elisa, la giovane ricercatrice di Unibo che da tempo collaborava con MRI, scomparsa lo scorso 4 maggio a soli 33 anni poche ore dopo aver dato alla luce la sua prima figlia, Alice.
L’articolo, nel dettaglio, riguardava l’avvenuta progettazione a MRI di un nuovo protocollo clinico – diagnostico per migliorare l’accuratezza della diagnosi dell’idrocefalo secondario, complicanza nota dei pazienti affetti da grave cerebrolesione acquisite (GCA) che viene spesso riscontrato durante la riabilitazione ospedaliera per la quale, attualmente, non esiste un gold standard in termini diagnostici.